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Oggi passeremo in rassegna una pillola di futuro un po’ particolare, che potrà piacere o meno, ma che è indubbiamente suggestiva.

Un designer industriale, Joshua Harris ha avuto la bizzarra ma utile idea di creare una.. stampante per abbigliamento. Si tratta di un apparecchio che consente, una volta selezionato un disegno digitale, di stampare esattamente l’abito con materiali di tessuto di recupero cioè vecchi maglioni e abiti da buttare.

Una macchina portentosa, un dispositivo a parete che permette di sostituire in poco tempo, l’intero guardaroba con capi all’ultima moda, comodamente a casa e…in tempo reale. Vecchie t-shirt e gonne datate vengono lavorate in questa stessa macchina che ne ricava nuovo filo. Il passo successivo è il riferimento a un disegno o a un modello che la macchina, secondo il quantitativo di tessuto che ha all’interno, prontamente costruirà.

Questo brevetto è arrivato semifinalista all’Electrolux Design Lab nel 2010, e dopo ha continuato a far parlare di sé in tutto il mondo. Un sarto in tempo reale che però nasce per un’esigenza ben precisa e lungimirante: provvedere alla rapida urbanizzazione del nostro pianeta che vedrà entro la metà del secolo cambiare molte cose.

Gli spazi saranno ridotti e le unità abitative saranno ancora più piccole. Ecco perché per fare economia di armadi, cassettiere, asciugatrici e lavatrici, arriva la stampante in 3d dei vestiti: non solo, ecco anche una soluzione che consente il riuso dei materiali e riduce le emissioni legate ai vari spostamenti di persone e mercanzie.

Un prodotto innovativo che potrebbe anche essere necessità in un futuro! 

                                                                                                                                                                     

Sara Tagliente

 

Stampare i vestiti in 3D utilizzando materiali di tessuto di recupero

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